I nipoti di Mussolini: Il fascismo nell’Italia contemporanea. Traduzione di Linda Martini by David Broder

I nipoti di Mussolini: Il fascismo nell’Italia contemporanea. Traduzione di Linda Martini by David Broder

autore:David Broder [Broder, David]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie


Fuori dal partito

Fini è diventato segretario dell’ala giovanile dell’MSI, e poi del partito stesso, con la benedizione personale di Almirante, ma nel tempo si è trasformato sempre più un «modernizzatore» liberale in conflitto con il suo stesso partito. Con la fine della Guerra fredda e del sistema politico italiano su di essa basato, ha condotto i veterani missini a superare una serie di ostacoli nel tentativo di dare vita a un partito più ampio in grado di foggiare la Seconda Repubblica; alcuni democristiani gli hanno espresso apprezzamento per il suo tentativo di formare una destra «normale». A ogni passaggio, si verificava un progressivo allontanamento del partito da un’identità imperniata su presupposti neofascisti e si creava una separazione sempre più netta tra il giudizio sulla tradizione dell’MSI e il giudizio sul regime storico. Questo processo ha richiesto diverse tappe, dal primo progetto di Alleanza Nazionale allo scioglimento formale dell’MSI, fino alla condanna del «male assoluto» e infine al riconoscersi di Fini stesso «nei valori antifascisti». Ciascuno di questi passaggi è stato accompagnato da numerosi distinguo e contraddizioni; spesso il tono dell’intervento e le reazioni negative da esso suscitate – specie nel caso della visita in Israele del 2003 – hanno avuto nella percezione collettiva un’eco più vasta di quella delle parole effettivamente pronunciate. In tutto questo, comunque, si osserva che la normalizzazione politica di un partito postfascista non è stata semplicemente il prodotto della sua obbedienza ai codici linguistici dell’antifascismo, quanto piuttosto un effetto secondario dei suoi ruoli di governo. Berlusconi è stato spesso meno tenuto di Fini a esibire un rispetto anche solo formale o condizionato all’antifascismo, tant’è che ha rilasciato svariate dichiarazioni che minimizzavano il regime di Mussolini e le «vacanze» a cui mandava gli oppositori al confino. Berlusconi ha festeggiato la Liberazione per la prima volta solo il 25 aprile 2009, quattro settimane dopo la fusione dei due partiti, quindici anni dopo il suo debutto alla presidenza del Consiglio.

Quelle che nel 2019 Berlusconi ha definito «legittimazione» e «costituzionalizzazione» di «Lega e fascisti» portavano in sé una contraddizione, insita nell’erosione delle regole in cui era coinvolto Berlusconi stesso. Per quanto la corruzione fosse già diventata un tema ad alta visibilità politica con Mani Pulite, i vari governi presieduti da Berlusconi – anche per via del suo coinvolgimento personale in svariati procedimenti penali – hanno intensificato una forte politicizzazione del sistema giudiziario e delle sue decisioni, che a loro volta coinvolgevano gli alleati di Berlusconi. Forza Italia ha conferito alti incarichi a figure pesantemente implicate con il crimine organizzato e con la loggia massonica P2, e ha votato leggi ad personam pensate per difendere gli interessi delle aziende di Berlusconi; il quale nel 2013 è stato interdetto dai pubblici uffici dopo una condanna definitiva per frode fiscale. Molte figure attualmente ai vertici di Fratelli d’Italia entrate nell’MSI all’inizio degli anni Novanta, inclusa Meloni, sostengono di aver cominciato a fare politica in reazione all’assassinio del procuratore antimafia Paolo Borsellino; il partito si proclamava «pulito» e «onesto», diverso della «partitocrazia». Anni dopo,



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